COME
NASCE UNIDEA.
Intelligenza,
creatività, genio nellera della distrazione
Rizzoli
2006
Presentazione
del libro
Creativi si
nasce o si diventa? Cosa distingue il genio artistico di Picasso o di
Mozart dall'abilità con cui Darwin o Keplero hanno saputo
guardare alla realtà con occhi nuovi? In che modo è
possibile sviluppare una mente creativa? Come mettere a frutto le
idee dei singoli, così da potenziare le capacità di
innovazione e adattamento di un gruppo produttivo e di una
società? In questo saggio viene tracciato un panorama completo
dei diversi aspetti della creatività: le sue radici biologiche
e culturali, le caratteristiche della personalità creativa, i
meccanismi percettivi e neuronali attraverso cui il cervello è
in grado di elaborare idee innovative.
Dalle vicende
storiche di personaggi come Galileo, Beethoven, Proust, Freud,
apprendiamo che il genio è in gran parte innato, ma che la
creatività è anche tecnica e disciplina: possiamo
svilupparla, e soprattutto occorre tenerla allenata per andare al di
là delle distrazioni che continuamente "dirottano"
l'attività della mente verso le mille piccole emergenze della
nostra vita lavorativa e familiare. Viviamo infatti
nell'"era della distrazione": il mondo che ci circonda propone
mutamenti repentini e un eccesso di stimoli che possono generare
confusione. Nel bombardamento delle informazioni e delle
interruzioni, diventa quindi sempre più importante sviluppare
l'attitudine alla concentrazione, l'abilità di selezionare i
dati pertinenti e di associare immagini e concetti. Esercitarsi a
guardare la realtà da punti di vista diversi, sforzarsi di
trovare analogie tra fenomeni apparentemente lontani tra loro,
conservare anche da adulti la sana curiosità dei bambini:
così si potenzia la capacità di fornire risposte
originali a problemi sempre nuovi.
In "Come
nasce un'idea" la creatività viene affrontata da vari
punti di vista, prendendo in esame le sue radici naturali e
culturali, le caratteristiche della personalità creativa e,
infine, il funzionamento del cervello dei creativi. Ma ci si sofferma
anche sui cosiddetti "sistemi creativi" interrogandosi su quali
fossero le caratteristiche di alcuni di essi come il circolo Bloomsbury, animato da Virginia Woolf, o il
gruppo di via Panisperna, i fisici che a Roma lavorarono
intorno a Enrico Fermi. Infine, cosa fa sì che alcune
organizzazioni e imprese e siano longeve e creative e altre durino
poco e non dimostrino creatività e perché un
sistema-paese attraversi un momento di grande sviluppo creativo, come
nel caso della Firenze medicea, o entri in crisi e mostri segni di
declino?
Rispondere a
queste domande non è certamente semplice: ma la conoscenza
delle dinamiche della creatività e della mente creativa
può essere utile a ciascuno di noi. Le scelte creative
riguardano infatti ogni aspetto della vita
di lavoro, soprattutto in un'era in cui i cambiamenti sono veloci e
la sopravvivenza di un'azienda o di un'istituzione dipende dalle sue
capacità di adattarsi a nuove situazioni attraverso risposte
innovative. Il mondo in cui viviamo non è soltanto
caratterizzato da rapidi mutamenti, da una veloce obsolescenza di
prodotti, tecnologie, strategie produttive, ma anche da un eccesso di
stimoli che generano spesso confusione. È un fatto comune che
oggi, a tutte le età, la capacità di concentrazione
è di scarsa durata e che il cosiddetto multitasking - vale a dire l'eseguire
più compiti contemporaneamente - trova dei limiti nella
capacità di attenzione delle persone. Solo in condizioni di
scarso affollamento di stimoli, e nell'ambito di tempi adatti alla
nostra natura biologica, una parte della corteccia frontale è
invece in grado di gestire la nostra attenzione, la capacità
di selezionare gli stimoli adatti e di associare tra di loro immagini
e concetti rilevanti in una determinata situazione. È da
queste capacità che deriva il nostro potenziale creativo,
importante per svolgere al meglio le nostre attività: ma
è importante saper sviluppare capacità di attenzione,
selezione e associazione ed è proprio in questa direzione che
punta questo libro, anche attraverso suggerimenti pratici. Al testo,
infatti, si accompagnano alcuni test e esercizi e immagini che non
sono soltanto "di servizio", vale a dire utili per comprendere gli
argomenti trattati, ma anche e soprattutto di stimolo, cioè
atti a suggerire analogie, rappresentazioni visive di soggetti
astratti e concreti: con la convinzione che l'immagine, al centro di
molte rappresentazioni mentali, sia in grado di aprirci nuovi
orizzonti soprattutto quando ci sospinge verso tematiche diverse da
quelle in cui siamo immersi.